Un’altra primavera

“Era, quello, l’anno della crisi. L’anno in cui molte famiglie, molte imprese, molti capitalisti andarono in rovina... I poveri si mettevano in fila per una scodella di minestra o un pezzo di pane, poi si sedevano sulle panchine del parco e, scaldandosi all’ultimo sole dell’estate, o respirando la mite brezza dell’autunno, alza- vano con un fremito di fiducia il viso al cielo; il sole e le stelle splendevano come sempre. Il loro destino non interessava a nessuno, eccetto che a loro”.

“La mattina Mr Rosenberg con il suo violino si avviava fuori dal parco per esercitarsi. Per la strada si sentiva più sicuro, poiché vi erano meno possibilità di sentirsi dire che “bisognava circolare”. Si accorse poi che se lasciava la custodia del violino aperta ai suoi piedi, talvolta i passanti vi facevano cadere qualche moneta… Nel frattempo nemmeno Mr Otkar stava fermo. Gli sembrava che, decidendo di trasferirsi nel parco, avesse preso una saggia decisione”.

Al tempo della Grande Depressione, a New York, nel cuore di Central Park due uomini assai diversi tra loro si trovano a condividere un momento di estrema difficoltà economica. Si tratta di Jared Otkar, un romantico antiquario ridotto in miseria, e del nevrotico ed eccentrico violinista senzatetto Morris Rosenberg. Si aggiungerà a loro la giovane e sfortunata Elizabeth Cheney, quindi un banchiere in fallimento e uno spazzino che sogna di diventare musicista. Tra furti allo zoo, fughe improvvisate e sorprese non sempre gradite, questo gruppo inedito e curioso arriverà a scoprire come l’amicizia, l’amore e la compassione possano, nonostante le avversità e le incertezze di ogni giorno, cambiare il destino e indicare la strada verso il futuro e una nuova stagione della vita.

Fin dalla sua pubblicazione nel 1933, Un’altra primavera, dal quale Hollywood trasse due anni dopo l’omonimo film con Janet Gaynor e Warner Baxter, è diventato un classico della letteratura americana, consacrando Robert Nathan come uno degli autori più amati negli Stati Uniti. E ancora oggi questo straordinario romanzo, che sa raccontare l’universalità dei sentimenti – in grado di abbattere le barriere del tempo e dello spazio – ci rivela, come solo i capolavori sanno fare, qualcosa di autentico e allo stesso tempo inafferrabile della natura umana.