
Scarica il primo capitolo di questo libro, e immergiti nelle atmosfere descritte da Pierre
Scarica il PDF“In quel periodo, se mi avessero chiesto per dove volessi partire, credo che avrei risposto per Torino”.
In libreria dal 5 maggio.
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Il 18 agosto del 1950 Cesare Pavese scrive le ultime parole de Il mestiere di vivere, il diario a cui si dedicava da anni: “Non parole. Un gesto. Non scriverò più”. Nove giorni dopo, il 27 agosto, metteva fine alla propria vita in una stanza dell’Hotel Roma, nei pressi della stazione ferroviaria di Torino. Quei nove giorni da solo in città, e l’intera storia di Pavese, per Pierre Adrian in Hotel Roma diventano il tempo e il luogo di un’indagine umana e letteraria personale e vertiginosa. Così l’autore piemontese, pagina dopo pagina, si trasforma, nella ricerca del giovane protagonista e della sua fidanzata, anche nel simbolo di un’Italia sognata e, in un certo senso, della letteratura stessa. E Torino diventa, a propria volta, la destinazione dell’amore dei due protagonisti, lo stesso Pierre e “la ragazza dalla pelle olivastra”, che insieme inseguono il fantasma dello scrittore, “passeggero del vento”, e il proprio futuro.
“Non ci si sbarazza di un paese come ci si spolvera la giacca, con un gesto della mano. La terra dell’infanzia ci abita per sempre. I nostri cari sono dentro di noi. A chi se ne va, la lettura di Pavese insegna questa cosa magnifica, questo presentimento che guida ogni viaggiatore: c’è da qualche parte una casa che ci aspetta”.